Scopri i vari tipi di Erpici
Nell’ambito di un’azienda agricola, un ruolo di primaria importanza viene svolto dalle erpici. Tale macchinario, che secondo molte fonti storiche risulta avere radici in Francia poco dopo l’anno 1000, risulta essere utilizzato per quella che viene definita erpicatura. Con tale termine tecnico si intende quell’operazione supplementare che viene svolta poco prima il momento della semina.
Trainato da un mezzo che funge da motrice, l’erpice viene dunque adoperato per quelli che vengono definiti ‘lavori complementari.
Erpici, una prima suddivisione in base al peso
Partendo da questa breve definizione, è possibile suddividere tale macchinario in due categorie distinte. Parliamo di erpice ‘portato’ se tale mezzo risulta essere leggero e dunque la componente idraulica della motrice è in grado si sollevarlo dal suolo permettendone il trasporto.
Si parla invece di erpice ‘trainato’ se il peso del mezzo è superiore e, per tale motivo, il mezzo motrice non sarà in grado di sollevarlo bensì, riuscirà solamente a trascinarlo.
Nonostante tale suddivisione, la funzione basilare dell’erpice risulta essere pressoché la medesima. Prima dell’operazione di semina infatti vi è la necessità di sgretolare pezzi di terreno rimasti ancora di dimensioni troppo elevate. Allo stesso modo, si può presentare la necessità di spargere il concime da poco depositato. L’erpice venne sviluppata e pensata proprio per ovviare a questi possibili inconvenienti.
Una metodologia particolare utilizzata per ‘sminuzzare’ il più possibile le zolle di dimensioni maggiori è quella di porre dei massi sulle braccia dell’attrezzo in modo tale da aumentare la pressione che questo riuscirà ad esercitare sul terreno stesso.
Le erpici in base alle caratteristiche tecniche.
Oltre alla classificazione in erpice ‘trainato’ o ‘portato’, che si basa principalmente sulle diversità di peso, è possibile effettuare una suddivisione in base all’efficienza e alle caratteristiche tecniche di ciascun modello.
Erpice con denti rigidi
Rappresenta l’embione, il primo stadio, la versione originaria dell’erpice. A partire dallo scheletro principale vengono fissati degli spuntoni di ferro che, talvolta, risultano avere la peculiarità di essere curvati verso l’interno.
Erpice estirpatore
Se nella versione a ‘denti rigidi’ le sporgenze sono molto numerose, nell’erpice ‘estirpatore’ le dimensioni risultano superiori. Ne segue logicamente che il suo utilizzo è principlamente collegato alla rottura di zolle di dimensioni maggiori caratterizzate dalla presenza di molte erbe e radici.
Erpice con denti vibranti
La caratteristica principale di questo macchinario è da cercare nelle protuberanze che smuovono il terreno. Queste infatti non sono rigide bensì, se sollecitate riescono a compiere flessioni anche modeste. L’erpice con denti vibranti si colloca così a metà tra le due precedenti descritte.
Erpice a maglie
Viene considerata tra le erpici meno utilizzate e più obsolete. Il suo impiego infatti non risulta più essere attuale bensì riguarda principalmente il passato.
Erpice a dischi
Questa variante risulta costituita dall’alternanza di ruote dentate e dischi taglienti. I dischi a loro volta sono suddivisibili in ‘taglienti’ ed ‘obliqui’, a seconda della loro forma. La erpice a dischi viene adoperata in particolar modo su terreni piuttosto soffici.
Erpice rotante
Il suo principio di funzionamento è leggermente diverso rispetto a quello di una normale erpice. Infatti, questa versione risulta essere legata ad un movimento rotazionale e non ad un trascinamento. Lo svantaggio principale di tale caratteristica è quella di essere adattabile solamente a terreni in particolari condizioni.
Da sottolineare come l’erpice trovi anche un’importante utilizzo nella lavorazione del terreno che ospiterà coltivazioni biologiche.