cosa è ed a cosa serve l’etilometro
L’etilometro è uno strumento che serve a misurare il valore numerico che determina la quantità di alcool, o meglio etanolo, contenuta nel sangue, nell’istante in cui viene fatta la misurazione. La scala di misurazione viene espressa in grammi per litro (g/l).
Come avviene la misurazione dell’etilometro.
Dopo essere stato ingerito attraverso le bevande in genere, l’etanolo, viene assorbito rapidamente da stomaco ed intestino. Una volta entrato nell’organismo e poi nei tessuti, si distribuisce uniformemente in tutta l’acqua corporea.
Il 90% dell’etanolo viene assorbito dai tessuti ed organi del corpo, mentre il 10% restante viene espulso dal nostro organismo attraverso sudore, urine e l’aria che emettiamo durante la respirazione.
Proprio attraverso l’analisi dell’aria che espelliamo viene misurata la concentrazione di etanolo nel sangue. Il rapporto tra etanolo ed aria è abbastanza costante, ed ecco perché questo strumento, l’etilometro, viene usato come strumento di misurazione per verificare eventuali effrazioni al codice della strada da parte delle forze dell’ordine o per i test di Medicina del Lavoro da parte degli organi preposti.
Come funziona l’etilometro?
E’ il principio chimico che sta alla base del funzionamento dell’etilometro a renderlo uno strumento abbastanza efficace. L’alcool ingerito resta nel nostro organismo fino alla sua completa espulsione.
Il sangue viene quindi considerato come una soluzione acquosa in cui vi è disciolta una percentuale di etanolo da noi ingerito e poi conseguentemente assimilato.
La conseguenza diretta è che il vapore acqueo, prodotto dalla nostra respirazione e di cui il sangue ne è in parte vettore, risulta una soluzione chimica in equilibrio con il sangue stesso.
La percentuale di alcool presente è quindi proporzionale ma non uguale a quella contenuta nel sangue. Attraverso l’analisi del vapore acqueo prodotto dalla respirazione, l’etilometro è quindi in grado di calcolare la percentuale di alcool nel sangue con adeguata precisione.
Le tipologie di etilometro.
Sono tre le principali tipologie di etilometro esistenti ad oggi e nello specifico sono l’etilometro chimico, l’etilometro elettronico e l’etilometro salivare.
L’etilometro chimico è caratterizzato dall’uso di un palloncino che è in grado di catturare l’esatta quantità di aria respirata per effettuare la misurazione. L’aria catturata poi, viene messa a contatto con un reagente chimico preparato e, a seconda delle reazioni catturate da un sensore, si desume il tasso alcolemico.
L’etilometro elettronico si divide a sua volta in due tipologie.
Gli etilometri a semiconduttori sono molto delicati, le loro misurazioni sono variabili e sono molto sensibili. La misurazione avviene appunto tramite la risposta del semiconduttore al passaggio dell’aria. Ma hanno un limite. Risentono in maniera importante di umidità, smog, inquinamento in genere e con l’uso perdono progressivamente la precisione nella misurazione. Invece l’etilometro a sensori elettrochimici, o detti anche fuel-cell, offrono misurazioni estremamente precise, non risentono di umidità e inquinanti atmosferici, offrono una grande ripetibilità e precisione nel tempo con l’uso. Il materiale principale usato nei sensori è il platino, che, reagendo ed ossidando l’etanolo presente nell’aria, produce una corrente elettrica.
La corrente elettrica viene misurata e in base al voltaggio rilevato viene calcolata la percentuale di etanolo disciolta nel sangue.
Infine l’etilometro salivare si avvale della misurazione attraverso un tampone o una striscia monouso. I materiali chimici presenti nel tampone o nella striscia reagiscono a contatto con l’alcool presente nella saliva, cambiando di colore. Il metodo di misurazione è però piuttosto approssimativo non essendo in grado la reazione chimica di produrre un colore per ogni frazione di grado alcolemico presente nel liquido.
Dottoressa Silvia Parisi
Bell’articolo, ha spiegato perfettamente dal punto tecnico e scientifico che cos’è l’etilometro e a cosa serve.
Ottimo articolo, complimenti.