Igrometri, per la misurazione dell’umidità: le tipologie e le origini
L’igrometro è uno strumento utilizzato dalle stazioni meteo per creare delle previsioni del tempo accurate. Grazie a questo strumento è infatti possibile misurare l’umidità dell’aria, in particolare il rapporto tra la quantità di vapore acqueo contenuto nell’atmosfera (chiamato “umidità assoluta”) e quella contenuta nell’aria ad una determinata pressione e temperatura.
Questo apparecchio è quindi tra gli strumenti meteo più importanti, in quanto è fondamentale per fare le previsioni del tempo conoscere i valori relativi alla misurazione dell’umidità. Infatti grazie a questo è possibile determinare quali saranno le temperature percepite dal corpo umano, a prescindere dalla temperatura reale dell’aria.
Quando il tasso di umidità è alto (70-80%), l’uomo percepisce la temperatura molto più alta o bassa di quanto è in realtà. Un tasso di umidità basso (sotto il 20%) invece può provocare all’uomo altre problematiche, come ad esempio, la secchezza della gola e delle vie respiratorie.
Igrometri per la misurazione dell’umidità: le varie tipologie
Il primo igrometro fu inventato da Leonardo da Vinci nel 1500 e ad oggi è ancora uno degli strumenti più importanti per creare delle previsioni meteo accurate, in quanto consente di effettuare misurazione dell’umidità presente nell’aria in un dato momento. Esistono diverse tipologie di igrometro: “a capello”, “a condensazione”, “a bulbo umido” e “elettronico”.
L’igrometro a capello
L’igrometro “a capello” è uno dei primi tipi di igrometro ad essere stato creato, inventato nel 1780 dal fondatore dell’alpinismo, lo svizzero Horàce Benedict de Saussure. Questo funziona grazie ad ciuffo di capelli, la cui lunghezza varia in base dell’umidità (il capello umano si allunga di circa il 2,5% al variare dell’umidità relativa). La variazione di lunghezza del capello viene misurata attraverso dei dispositivi meccanici collegati poi ad un igrografo, strumento che registra graficamente i valori relativi all’umidità.
L’igrometro a condensazione
L’igrometro “a condensazione” è formato da un contenitore metallico provvisto di pareti specchianti, sulle quali sono presenti tre fori, rispettivamente per l’entrata dell’aria, per l’evaporazione dell’etere e per il termometro. All’interno della scatola è posto l’etere, che attraverso una pompa d’aria viene fatto evaporare, provocando così l’appannamento delle pareti e il raffreddamento della temperatura interna alla scatola. Attraverso il termometro questa viene misurata e viene poi confrontata con la temperatura esterna. Questo tipo di igrometro ormai non viene più utilizzato per le previsioni del tempo, in quanto poco accurato.
L’igrometro di Assman
L’igrometro “a bulbo umido”, chiamato anche “igrometro di Assman”, basa le sue misurazioni invece a seconda dell’abbassamento della temperatura dovuto all’evaporazione dell’acqua. La misurazione avviene attraverso un termometro collegato ad una porzione di stoffa bagnata.
I valori vengono poi confrontati con quelli indicati dal termometro esterno che misura la temperatura dell’atmosfera. Così, viene calcolato il valore dell’umidità presente nell’aria, che deriva dalla media tra le due misurazioni. Il risultato viene poi valutato assieme ad altri fattori (temperatura, precipitazioni, direzione e velocità del vento, ecc.) e consente quindi di effettuare le previsioni meteo a breve o a lungo termine.
L’igrometro elettronico
L’ultima tipologia di igrometro, strumento dedicato alla misurazione dell’umidità ed indispensabile per fare previsioni del tempo accurate, è quello “elettronico”. Questo funziona tramite dei sensori, che reagiscono in modo proporzionale in base alla quantità di umidità presente nell’ambiente nel quale sono esposti. Questo strumento è molto sensibile, preciso e compatto, ed è molto comune nelle piccole stazioni meteo.