Gli stili architettonici più famosi
Fin dall’antichità, l’architettura è sempre stata strettamente intrecciata con la storia dell’arte e per diversi motivi. Innanzitutto, molte opere pubbliche (soprattutto edifici religiosi) sono state progettate tenendo conto dell’estetica oltre che della funzionalità. In secondo luogo sono state costruite per ispirare oltre che per svolgere una funzione pubblica. Infine in molti di questi edifici, gli esterni e gli interni fungevano da vetrine per la pittura d’arte cosa ancora oggi visibile nella Cappella Sistina, oppure ammirando i fregi e le sculture in rilievo che adornano il Partenone e gran parte delle cattedrali gotiche europee. In riferimento a quanto sin qui premesso, vediamo quali sono gli stili architettonici più famosi di ogni tempo e relative caratteristiche.
Lo stile architettonico romanico
A differenza dei greci più creativi e intellettuali, i romani erano essenzialmente persone pratiche con un talento per l’ingegneria, l’edilizia e le questioni militari. Nella loro architettura come nell’arte, si ispirarono inoltre sia agli Etruschi che ai Greci e che consideravano come loro superiori in ogni aspetto ossia visivo e artistico. In base a ciò, furono realizzate costruzioni che presentavano delle forme squadrate, murature di un certo spessore e perfettamente assemblate e soprattutto c’era la presenza di numerose volte. Queste ultime diventarono l’elemento principale per costruire chiese con la cosiddetta pianta a croce latina.
Lo stile gotico
Quanto si parla di stile gotico, il termine ne indica uno architettonico e artistico che ha soppiantato il romanico dalla metà del XII secolo a quella del XV secolo. Coniato originariamente come termine di replica da parte di artisti del Rinascimento italiano e straniero per descrivere il tipo di architettura medievale che consideravano barbara, l’arte gotica o se si preferisce lo stile è caratterizzata dall’uso di archi ogivali, pareti più sottili, volte a crociera, archi rampanti, enormi vetrate ed elaborati trafori. In sostanza è paragonabile ad una forma romanica ma con la differenza che ogni progetto si sviluppa in modo più sottile e in verticale. Tali caratteristiche rendevano qualsiasi opera più dettagliata, maggiormente luminosa e molto più ispiratrice. Lo stile gotico in genere veniva applicato alle cattedrali e solitamente era diviso in due varianti, ossia un’architettura gotica Rayonnant (francese) e quella gotica fiammeggiante.
Lo stile rinascimentale
Rispetto ai stili romani e gotici che furono quelli primordiali nel campo dell’architettura, in epoca rinascimentale nacque quello omonimo e che divenne abbastanza popolare poiché finanziato dalla prosperità commerciale e dalla concorrenza tra le varie città-stato tipo Firenze, Roma e Venezia nonché dall’ambizione di famiglie ricche come la dinastia dei banchieri Fugger in Germania. L’architettura rinascimentale rappresentò comunque un trionfo della volontà sugli eventi mondiali. Non molto tempo prima infatti c’erano stati la peste nera che spazzò via un terzo della popolazione, così come la guerra dei 100 anni tra Inghilterra e Francia e a seguire lo Scisma della Chiesa cristiana. Queste epoche gettarono le basi proprio per la rinascita e da qui deriva il nome stile rinascimentale. L’architettura tuttavia è stata catalizzata dalla riscoperta degli stili e delle teorie costruttrici dell’antica Roma. Le prime raffigurazioni classiche emersero in Italia all’inizio del XV secolo, ossia quando l’artista fiorentino Filippo Brunelleschi iniziò a studiare proprio i disegni dell’antica Roma, ritenendo che con i principi matematici e geometrici si potessero modificare. Questa convinzione invogliò poi l’architetto a costruire l’enorme cupola oggi vero e proprio simbolo di Firenze nel mondo.