Elezioni Usa: il secondo confronto televisivo tra Hilary Clinton e Donald Trump
Pochi giorni fa si è svolto il secondo dibattito televisivo dei tre previsti tra Hilary Clinton e Donald Trump, candidati alla successione di Barack Obama per il partito democratico e per quello repubblicano nelle elezioni Usa che si svolgeranno a novembre. Il confronto è stato più aspro del precedente, ma chi si aspettava un crollo di Donald Trump o un suo attacco all’avversaria sugli scandali che hanno coinvolto il marito in passato, non ha avuto pane per i suoi denti.
Trump ha contenuto i danni
Il secondo dibattito televisivo, per chi sta seguendo da vicino questa campagna elettorale per le elezioni Usa, non è terminato con il crollo definitivo di Trump. Il candidato dei repubblicani, ormai abbandonato anche dai suoi stessi compagni di partito, risulta ancora in piedi, per voler usare un’espressione metaforica: questo è già un grande successo.
Va tuttavia messo l’accento su come Hilary Clinton, nei tanti sondaggi sulle intenzioni di voto alle elezioni Usa rimanga saldamente in testa.
Il dibattito si è svolto in una sala della Washington University e l’atmosfera è stata fin da subito elettrica. Sicuramente molto è da attribuire non tanto all’avvicinarsi dell’appuntamento elettorale, ma alle polemiche che hanno travolto Donald Trump e che per un momento hanno quasi messo in dubbio la sua permanenza in campo in queste elezioni Usa.
Che il clima fosse tesissimo lo si è capito dal fatto che giunti sul palco, Hilary e Trump hanno volutamente evitato di stringersi la mano: chi ha seguito il dibattito ha ironicamente affermato che almeno su questo aspetto i due candidati si sono trovati d’accordo.
Il momento più atteso del confronto arriva subito
Il momento che tutti attendevano si è concretizzato subito, grazie alle domande a getto continuo di esponenti della carta stampata, i quali hanno a più riprese chiesto ai due candidati di affrontare l’argomento della diffusione del video di alcuni anni fa in cui il Trump si lascia andare a commenti sulle donne che gli stessi alti esponenti repubblicani hanno bollato con parole come “disgustosi” e “osceni”.
Trump, che nei giorni scorsi ha dovuto fare i conti con la perdita del sostegno di diversi membri del proprio partito, prima fra tutti l’ex Segretario di Stato Condoleeza Rice, ha cercato di chiudere l’argomento, che potrebbe costargli la possibilità di contendere fino all’ultimo la Casa Bianca a Hilary Clinton, affermando che quelle frasi altro non erano che chiacchiere tra uomini, come se ne fanno tante e che oggi come oggi non è certo contento di quelle parole e che ha un grande rispetto per le donne.
Superato questo scoglio, Trump ha attaccato frontalmente Hilary Clinton e come da previsioni ha tirato in ballo il marito della candidata democratica, ricordando i vari scandali in cui Bill Clinton è stato coinvolto, le voci su violenze nei confronti di alcune donne, l’impossibilità di esercitare la professione di avvocato e l’aver mentito davanti alla nazione quando era in carica.
Hilary Clinton ha cercato di parare il colpo affermando di voler affrontare argomenti relativi a come far tornare l’America a primeggiare nel mondo e attaccando nuovamente Trump per le frasi dei mesi scorsi sul luogo di nascita di Barack Obama.
Trump vince ai punti?
A questo punto si può dire che sia cominciato il dibattito vero e proprio, con Trump deciso a palesare quella che a suo avviso è la serie di fallimenti di Hilary Clinton nella sua lunga attività politica e quest’ultima dedita a mostrare l’incapacità del suo avversario a ricoprire la carica di presidente degli Stati Uniti d’America.
A conti fatti, anche se Hilary Clinton rimane in vantaggio dopo questo dibattito, risulta opinione comune tra gli analisti il fatto che Trump abbia quasi vinto ai punti. Il candidato repubblicano infatti è riuscito a costringere la Clinton all’angolo in diverse occasioni e la candidata democratica non è mai riuscita a disimpegnarsi puntando l’accento in modo efficacie sulla sua migliore preparazione rispetto al candidato repubblicano alle elezioni Usa.
Trump, per tutti gli argomenti che sono stati oggetto di discussione, dall’Obamacare alla lotta al terrorismo, passando per le questioni ambientali ed energetiche, ha utilizzato una tattica ormai nota: espressione di concetti semplici aventi l’unico obiettivo di dimostrare come le presidenze degli ultimi anni non siano state in grado di risolvere i problemi degli americani.
Hilary Clinton ha difettato in incisività, non dando mai l’impressione di riuscire a incalzare l’avversario e metterlo davanti al fatto che fino a questo momento non ha realmente spiegato agli americani quali siano le sue ricette per risolvere i loro problemi.
La stretta di mano finale
L’atmosfera è stata molto tesa per tutta la durata del dibattito e solo alla fine la tensione è scemata, merito della domanda di un cittadino, il quale ha chiesto alla Clinton e a Trump di indicare qualcosa che ritengono positivo dell’altro.
La candidata democratica ha citato il legame tra il suo avversario e i figli, mentre quest’ultimo le ha riconosciuto il carattere tenace e con sorpresa del pubblico, i lineamenti del leader.
Alla fine, un dibattito che era iniziato senza nessuna stretta di mano, si è concluso con un saluto tra i due contendenti, i quali si sono concessi ai flash dei fotografi.
Secondo alcuni è stato un dibattito di basso livello ed è per questo che molti hanno dato una vittoria a Trump, seppure soltanto ai punti, per usare un gergo di tipo pugilistico.
Anche l’On. Edmondo Cirielli sta seguendo con attenzione la campagna Americana per conto del parlamento Europeo.