L’esperienza personale di Giorgio con il telefono erotico
Inauguriamo oggi una nuova serie di articoli in cui pubblicheremo le esperienza personali di persone che hanno provato Telefonoerotico365.it e che hanno voluto raccontare la loro storia in forma anonima.
Salve, mi chiamo Giorgio e scrivo da Catania. La prima volta che ho provato a chiamare un telefono erotico ero piuttosto scettico: lo feci quasi per scherzo, senza intenti particolarmente erotici, ma semplicemente perché era una serata in cui non avevo di meglio da rare.
In quel periodo mi ero da poco lasciato con mia moglie e lavoravo tantissimo, così mi mancava semplicemente un po’ di contatto femminile, e fu così che, durante una serata libera da solo in casa, provai a telefonare ad un numero erotico.
Inizialmente avevo paura di spendere troppo, così prima di tutto ho fatto un po’ di ricerche per scoprire che, in realtà, al giorno d’oggi le linee hard costano decisamente poco: per una cifra che si aggira intorno ad 1.5 € al minuto al giorno d’oggi puoi entrare in contatto con ragazze ed avere conversazioni intriganti con loro.
Per cominciare, avevo paura che mi sarei sentito imbarazzato: non sono abituato a parlare di sesso, per me è sempre stato un tabù. Ma capii che, se volevo divertirmi, dovevo mettere da parte i pregiudizi, così mi versai un bicchiere di vino e mi rilassai, sdraiato nel letto. Dopodiché presi il telefono in mano, e iniziai a chiamare.
La ragazza che mi rispose aveva una voce calda ed intrigante, esattamente come lo immaginavo: la conversazione iniziò con lei che, sussurrando, mi faceva alcune domande su di me, su cosa mi piaceva e sulla mia vita.
Sulle prima non avevo alcuna voglia di perdere tempo, e così ho iniziato a dirle che volevo andare subito al sodo. Iniziai quasi per scherzo a dirle che doveva recitare la parte di Wonder Woman, che io ero Superman e che doveva iniziare a descrivermi uno scenario ipotetico in cui facevamo sesso.
Non me l’aspettavo affatto, ma la ragazza del telefono hot andò benissimo. Per prima cosa, iniziò a descrivermi attentamente il suo costume: un corpetto aderente che le fasciava il corpo, mettendo in mostra i suoi seni prosperosi, delle calze di nylon e degli stivali rossi.
Rimasi piuttosto sorpreso dal fatto che l’operatrice conosceva perfettamente la divisa di wonder woman, che avevo tirato fuori per scherzo, ma che è in realtà una mia fantasia erotica sin da quando ero adolescente e la sognavo leggendo i fumetti della DC comics.
E c’è di più, mentre mi descriveva il costume che lasciava intravedere alcune parti del suo corpo, l’operatrice sembrava genuinamente intrigata ed eccitata. Inaspettatamente, mi accorsi che stavo avendo un’erezione in piena regola, e le dissi di continuare. Lei mi rispose che sotto al corpetto non aveva nulla, ma che prima di strapparle via la divisa, dovevo leccarle lentamente gli stivali.
Le chiesi se mentre parlava di queste cose si stesse toccando, e lei rispose di sì, emettendo dei gemiti che mi fecero salire il sangue al cervello: a quel punto iniziai a toccarmi anch’io, iniziando a dire cosa le avrei fatto. Non pensavo che sarei finito per partecipare attivamente alla chiamata: forse era per il vino rosso, forse era per la voce della ragazza, forse era per il modo vivido e preciso con cui aveva descritto il costume di wonder woman. L’operatrice mi disse cosa voleva che le facessi: voleva essere presa per i capelli, sbattuta sul letto.
A quel punto le avrei strappato le calze ed il corpetto, ed avrei iniziato a leccarla. Quando le dissi che stavo per venire iniziò a descrivermi, tra un gemito e l’altro, la penetrazione: voleva che, sempre tirandola per i capelli, iniziassi a prenderla da dietro vigorosamente, mentre lei si accarezzava il clitoride ed urlava di piacere.
In quel momento sono venuto: il telefono hard in diretta è stata una bella esperienza, che da quel girono ripeto ogni tanto, quando ho bisogno di appagare le mie fantasie.